DEMOS

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La Situazione Giovanile
Cosa significa essere giovani? Significa essere spregiudicati, irriverenti, ribelli, sognatori. Nel sogno di un domani diverso si sostanzia l’essere giovani. “Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica.” Prendendo questa assunzione come tesi valida sulla quale lavorare, nient’altro resta che mettersi le mani nei capelli. Disoccupazione giovanile al 40%, assenza totale di moralità, di speranza nel domani, impossibilità economica e spesso umana di mettere su famiglia. Generazioni prive di certezze sia materiali che spirituali si apprestano a divenire la classe dirigente di una nave che sta affondando. L’età della primavera, per le nostre generazioni si sta rivelando un eterno autunno. Alle nostre spalle le macerie di un “muro”, davanti ai nostri occhi la “notte del mondo” che come una nebbia avvolge e soffoca ogni opera umana. Fuor di retorica, l’epoca in cui viviamo è caratterizzata dalla predominanza assoluta di un sistema economico/sociale, che dopo la caduta del famoso muro di cui sopra, è divenuta ideologia
imperante: il liberismo. Analizzando tutte le varie facce del problema, ci accorgiamo che l’unico fattore responsabile della situazione attuale è proprio il liberismo; un’ideologia che si basa sul cannibalismo economico, sulla legge non del più forte, ma del più fortunato e del più furbo. Un sistema unipolare di pensiero che ha disgregato completamente il concetto di comunità, a partire dalla famiglia (primigena struttura sociale comunitaria) fino ad arrivare alla Nazione (più alto esempio di comunità). Il liberismo è nient’altro che individualismo materialistico, è l’eroico sacrificio di ogni giustizia sociale sull’altare del Dio denaro. Disgregata la famiglia e annientato lo stato, ovvero: <>, non esistono più strutture sociali in grado di educare la collettività giovanile al senso di comunità, e al viver civile in genere. Se a queste considerazioni aggiungiamo il
servilismo politico, economico e culturale di tutto il Vecchio Continente verso l’invasore d’oltre oceano, come un’equazione il risultato è matematico: ragazzi che non hanno un’educazione perché non la possono più avere, viste le considerazioni appena fatte, si ritrovano a percorre infiniti “sentieri interrotti”, che ovviamente non portano da nessuna parte, se non all’abbrutimento vitale nella droga, nell’alcol, e nell’individualismo più tetro. Non ci dobbiamo
sorprendere se la maggior parte di noi giovani ha come unico sogno quello di diventare una “rockstar”, o un attore, o una modella, oppure se l’unica speranza è non essere fregato o fregare il prossimo, e se l’unica aspirazione per il futuro è diventare miliardario. Siamo nient’altro che sottoprodotti del “tecno-capitalismo”, atomi di un elemento unico e senza vita, fedeli ad una sola religione: il denaro. In sintesi per dirla con le parole di Heidegger:
“viviamo nel tempo della fuga degli Dei, della distruzione della Terra, della massificazione dell’uomo, del prevalere della mediocrità.” Se questa ad oggi è la situazione, l’unico rimedio è “fare fronte”! Non è più il tempo di indugiare, noi giovani dobbiamo unire le forze e pretestuosamente riprenderci quello che ci è stato tolto. Dobbiamo riprenderci il domani. L’unica salvezza per il nostro paese e per l’Europa tutta, è abbattere senza pietà il sistema liberal-liberista
che soffoca la gola di tutte le patrie del mondo. Per questo credo sia assolutamente necessario creare un Fronte Nazionale che sia innanzitutto
antiliberista, poiché se è vero come è vero che “ogni popolo ha la sua rivoluzione”, è anche vero che ogni epoca ha il suo oppressore, ebbene oggi
noi non vediamo che gli artigli di “Lady U$A” bramare la terra ed il sangue d’Europa. Per queste ragioni riteniamo che continuare a fare politica
sull’anticomunismo sia fine a sé stesso, e ben poco intelligente. Dobbiamo prendere coscienza dell’epoca nella quale viviamo, la caduta della dicotomia destra-sinistra è chiara e sotto gli occhi di tutti; destra e sinistra entrambe serve del turbo-capitalismo, ormai da anni si sono accordate per controllare e sfruttare al meglio il popolo, il quale ancora oggi viene tratto in inganno dall’informazione, braccio armato del sistema, che continua ininterrottamente a
millantare l’usata e superata dicotomia di cui sopra. “La nostra strada non va né a destra né a sinistra, va avanti dritta!” Va avanti dritta verso la costruzione di un partito che guidi le masse verso la libertà, che ricostruisca uno stato forte, presente e sociale, che predomini sull’economia, la quale deve essere considerata soltanto lo slancio virtuoso di un popolo che produce il suo futuro, e non un padrone astratto al quale sacrificare la comunità, la tradizione, e l’umanità dell’individuo. Avanti dritta nel sicuro sole del socialismo nazionale, verso la riconquista della sovranità che barbaramente ci è stata tolta, sia culturale, che economica. Avanti dritta verso un unico e categorico sogno: un popolo libero e sovrano, uno stato forte e presente, una Nazione potente. Per queste ragioni noi giovani non siamo più disposti ad accettare il riproporsi della
dicotomia sopra descritta, siamo coscienti che ad oggi l’unica dicotomia presente è quella che divide chi sta dalla parte del popolo, e chi dalla parte dei
poteri forti, chi sta dalla parte della tradizione e chi dalla parte del mondialismo, chi sta dalla parte dell’intercultura e chi dalla parte della multicultura. In questa battaglia epocale, facciamo nostra l’eterna guerra del sangue contro l’oro, la gioventù frontista che ci accingiamo a costruire, non dovrà più fare la fila per il nuovo modello di “smarthphone”, o per acquistare una nuova maglietta raffigurante la bandiera a stelle e strisce, ma dovrà formarsi sia culturalmente che politicamente all’interno del movimento giovanile di cui sono il responsabile. Soltanto così riusciremo a formare una futura classe dirigente meticolosa e preparata ad affrontare le sfide che
la storia ci porrà davanti. Noi saremo l’avanguardia d’azione e di pensiero di tutta la patria, noi antiliberisti, antiborghesi, noi ribelli, noi aristocratici proletari e guerrieri, che concepiamo la vita come lotta, noi comunitaristi, noi socialisti nazionali. Noi eternamente rivoluzionari, siamo pronti per dichiarare guerra al sistema, e riprenderci quel domani che ci appartenne, e che di nuovo ci apparterrà.
Andrea Brizzi